«Van Gogh - si legge nella presentazione dello spettacolo - è stato, post mortem naturalmente, fin troppo celebrato e venerato, in musei, cataloghi, enciclopedie, pubblicazioni, diagnosi cliniche, iperboliche e demenziali quotazioni di mercato che hanno contribuito ad alimentare il mito romantico dell'artista infelice, folle e geniale. Ma il teatro è, soprattutto, incontro di anime. Ebbene, il proposito, semplice e ambizioso insieme, di questo memorabile lavoro di Lino De Venuto è poter restituire a Vincent e a noi stessi, al di là delle leggende e mistificazioni, con umiltà e dedizione, "tutti i colori della sua anima, la sua disarmante nudità, quel profumo di autenticità e di verità umana che preesiste al pittore ed è la base prima della sua grandezza artistica"».