Targoman Noels - musiche della Natività
Targoman (dalla voce caldea “targama”, interpretare) è un laboratorio permanente di rilettura e re-interpretazione della cultura sacra popolare medioevale del bacino del mediterraneo. Il repertorio attinge dalla tradizione italiana in volgare (laudario di
Cortona), da quella iberica (cantigas, villancicos) e da quella provenzale occitana (deitrobadors) senza mai perdere di vista la duplice natura di queste composizioni: mistiche e solenni ma destinate all’intrattenimento nelle corti e nelle feste profane.
Questa musica sacra, lungi dall’essere appannaggio esclusivo della liturgia e delle corti, è stata sempre, parallelamente, espressione della devozione popolare, incontro fra culture, mescolanza, contaminazione, luogo in cui il mistero s’incarna, si svela, si fa umano.
Cortona), da quella iberica (cantigas, villancicos) e da quella provenzale occitana (deitrobadors) senza mai perdere di vista la duplice natura di queste composizioni: mistiche e solenni ma destinate all’intrattenimento nelle corti e nelle feste profane.
Questa musica sacra, lungi dall’essere appannaggio esclusivo della liturgia e delle corti, è stata sempre, parallelamente, espressione della devozione popolare, incontro fra culture, mescolanza, contaminazione, luogo in cui il mistero s’incarna, si svela, si fa umano.
Il progetto nasce nel 2012 da un'idea di Marinella Dipalma (da giovanissima intraprende lo studio della musica antica e popolare sotto la guida di Gabriella Schiavone e nel 2008 avvia la sua carriera concertistica all'interno del quartetto vocale femminile
Faraualla, con cui partecipa, tra le altre manifestazioni a: Premio Città di Loano e Festival dei Popoli del Mediterraneo a Genova, ricercatrice e curatrice di numerosi progetti
vocali e didatta del canto) e prende forma grazie all'incontro con Francesco De Palma (batterista e percussionista, approfondisce lo studio dello zarb con i maestri Bijan e Djamchid Chemirani, dei tamburi a cornice con Glen Velez e del cajon con Paquito
González. Attualmente impegnato in un'intensa attività concertistica e discografica con Radicanto, Raiz, Enrico Fink, direttore dell'Orchestra Multietnica di Arezzo; tra gli altri ha suonato anche con: Radiodervish, Faraualla, Ensemble Calixtinus) e con Vito
Quaranta (Diplomato in Musica Jazz presso il Conservatorio N. Rota di Monopoli, ha composto arrangiato e prodotto “Seeming Calm”, “Radio Interference” e “Orizzonti Sottili”. E' stato semifinalista nel concorso internazionale “International Songwriting
Competition” selezionato tra oltre 20.000 candidati di 199 Paesi). I tre musicisti, forti delle loro personalità eterogenee e delle differenti esperienze musicali, danno vita ad un
progetto intenso ed originale, in cui antico e moderno s'incontrano fino a fondersi in una sintesi inaspettata e coinvolgente.
A loro si affianca per l'occasione Giuliano Di Cesare, eclettico trombettista di fama internazionale e suonatore di vari strumenti a fiato, flauti didjeridoo.. ed oggetti sonori...
il viaggio verso Betlemme, Erode, il cammino dei Magi,
l’apparizione della cometa, l’adorazione semplice dei pastori,
i racconti apocrifi del primo miracolo del divin enfant dal ventre materno, narrate all’interno delle canzoni trovadoriche occitane,
nei Noëls de Notre-Dame-des-Doms o del presepe nizzardo,
nelle cantigas e nei villancicos del 400 spagnolo o nelle stanze del Laudario di Cortona.
Un repertorio che, attraverso la poesia delle piccole cose, scompone il mistero dell’incarnazione, lo racconta e lo avvicina.
“Pastreis de montanha, la divintà
a près per companha vostra humanità:
è ne la persona d’un petit enfant
que son Paire dona per vostra raçon”
[ Pastori delle montagne, la divintà
ha preso per compagna la vostra umanità
nella persona di un piccolo bimbo
che suo Padre dona per voi]